Stagione 2022 - 2023

 

    
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Basket, successo per il primo 'Torneo Città di Imperia' Categoria Under 13 (foto)

Oltre alla squadra di casa hanno partecipato Alassio, Pegli, My Basket Genova, Kolbe Torino e College Borgomanero

 

Fine settimana di festa ad Imperia con il BKI che per celebrare i suoi 10 anni ha organizzato il primo Torneo Città di Imperia di categoria under 13. Oltre alla squadra di casa, partecipano al torneo Alassio, Pegli, My Basket Genova, Kolbe Torino e College Borgomanero. Nella giornata di sabato nel girone “Porto Maurizio” alla palestra Maggi, si danno battaglia Imperia, My basket Genova e College Borgomanero, mentre al Palazzetto dello sport nel girone “Oneglia” a sfidarsi sono Alassio, Pegli e Kolbe Torino.

Alla fine della giornata di sabato, con i sei match disputati si delineano le classifiche che daranno poi luogo alle finali di domenica.Borgomanero vince il girone “Porto Maurizio”, seguita da My basket e BKi. Nel girone Oneglia ottiene il primo posto Pegli, seconda Alassio e terza Kolbe Torino.

Si riparte domenica con la prima finalina, che vede Kolbe effettuare il sorpasso su un BKi che ha condotto per larghi tratti cedendo solo nel finale. Grandi complimenti agli amici torinesi che hanno battagliato e vinto questo avvincente match!

Nella finale per il 3°-4° posto My basket si aggiudica il match contro una vivace Alassio ed in chiusura College Borgomanero, nella finale primo e secondo posto si impone su Pegli davanti ad una bellissima cornice di pubblico ed autorità.

“Siamo estremamente soddisfatti della buona riuscita del torneo, per noi è stato il primo evento di questa livello e grazie al nostro staff siamo riusciti a vivere due giorni pieni di basket e di grande divertimento. La felicità dei nostri ragazzi e la soddisfazione di tutte le squadre ospiti, è stata per noi la gratificazione più grande.

Non sarebbe stato possibile raggiungere un tale risultato se non avessimo avuto al nostro fianco tante realtà cittadine che credono nel nostro progetto ed è a loro che vanno i più sentiti ringraziamenti. Ci teniamo quindi a ringraziare la Linea Mediterranea che ha fornito un ricordo a tutti i partecipanti del torneo e il premio per il miglior giocatore, la società Arimondo che ha messo a disposizione l’acqua per l’intero evento e Le Delizie di Gaya per l’ottima merenda per le squadre partecipanti.

Un plauso anche alle strutture ricettive che hanno soddisfatto tutti i partecipanti, l’hotel San Giuseppe di Borgo Fondura e il Ristorante M&M di Piazza della Vittoria.

I nostri ringraziamenti non sono finiti, perché è doveroso porgerli al Comune di Imperia, che nella persona del sindaco Claudio Scajola e dell’assessore Simone Vassallo, hanno da subito appoggiato il nostro torneo e presenziando di persona ci hanno mostrato grande vicinanza e sostegno. La collaborazione tra associazioni e istituzioni dimostra che è possibile destagionalizzare il turismo appunto con eventi sportivi come il nostro e creare positività per tutti con ricadute anche sul tessuto economico locale.

 Un grande grazie va alla Federazione Italiana Pallacanestro Liguria ed al presidente regionale Alberto Bennati, nostro gradito ospite al torneo ed al Comitato Arbitri Regione Liguria, che ha fatto si che formatori insieme ad arbitri che stanno iniziando la loro carriera, potessero fare anche loro una bellissima esperienza formativa.

>Sicuramente il torneo appena concluso non sarà solo che sarà il primo di tanti appuntamenti organizzati dal BKI Imperia che, dopo un decennio di vita, ha voglia di crescere e regalare a bimbi e ragazzi della città una possibilità di aggregazione sana grazie alla nostra grande passione per la palla a spicchi.”

 

Classifica Finale:

College Basket Borgomanero: Coppa Compass SpA

Basket Pegli: Coppa Giovannina e Berselli

My Basket Genova: Coppa Pesto Sea Group Imperia

Pall. Alassio: Coppa Autoscuola Alfieri

Kolbe Torino: Coppa In.Net Imperia

 Imperia Basket: Coppa Salumeria Elena

 

 

 

 

Calendario stagione 2022/2023

CALENDARIO IMPERIA BASKET 2022-2023    
MESE CATEG. GIORNO ORA INCONTRO LUOGO    
ottobre U19 lunedì 17 ottobre 2022 20:00 IMPERIA BASKET B.C. Ospedaletti Maggi    
U19 martedì 25 ottobre 2022 20:15 Ra.Na.Bordighera (IM) IMPERIA BASKET -    
Promo domenica 30 ottobre 2022 18.00 IMPERIA BASKET Fortitudo Savona Maggi    
               
novembre Promo domenica 13 novembre 2022 18.00 Blue Ponente Basket (SV) IMPERIA BASKET -    
U19 lunedì 14 novembre 2022 20:00 IMPERIA BASKET Cestitica Savonese Maggi    
Promo domenica 20 novembre 2022 18.00 IMPERIA BASKET Red Basket Maggi    
U19 mercoledì 23 novembre 2022 20:00 New Basket Ponente (SV) IMPERIA BASKET -    
U19 lunedì 28 novembre 2022 20:00 IMPERIA BASKET Bvc Sanremo Maggi    
               
dicembre Promo giovedì 01 dicembre 2022 21.00 Juvenilia Varazze (SV) IMPERIA BASKET -    
Promo domenica 04 dicembre 2022 18.00 IMPERIA BASKET Cestitica Savonese Maggi    
U19 mercoledì 07 dicembre 2022 20:30 Loano E. Garassini (SV) IMPERIA BASKET -    
Promo domenica 11 dicembre 2022 19.00 Celle Varazze (SV) IMPERIA BASKET -    
U19 lunedì 12 dicembre 2022 20:00 IMPERIA BASKET Pall. Vado Maggi    
Promo venerdì 16 dicembre 2022 21.15 Fortitudo Savona (SV) IMPERIA BASKET -    
U19 mercoledì 21 dicembre 2022 19:45 Basket Cairo (SV) IMPERIA BASKET -    
               
gennaio U19 martedì 17 gennaio 2023 19:30 B.C. Ospedaletti (IM) IMPERIA BASKET -    
Promo domenica 22 gennaio 2023 18.00 IMPERIA BASKET Blue Ponente Basket Maggi    
U19 lunedì 23 gennaio 2023 20:00 IMPERIA BASKET Ra.Na. Bordighera Maggi    
Promo domenica 29 gennaio 2023 18:00 Red Basket (AL) IMPERIA BASKET -    
               
febbraio Promo domenica 05 febbraio 2023 18:00 IMPERIA BASKET Juvenilia Varazze Maggi    
U19 giovedì 09 febbraio 2023 19:30 Cestitica Savonese (SV) IMPERIA BASKET -    
Promo sabato 11 febbraio 2023 18:00 Cestitica Savonese (SV) IMPERIA BASKET -    
U19 lunedì 13 febbraio 2023 20:00 IMPERIA BASKET New Basket Ponente Maggi    
Promo domenica 19 febbraio 2023 18:00 IMPERIA BASKET Celle Varazze Maggi    
U19 martedì 21 febbraio 2023 20:00 Bvc Sanremo (IM) IMPERIA BASKET -    
U19 lunedì 27 febbraio 2023 20:00 IMPERIA BASKET Loano E. Garassini Maggi    
               
marzo U19 lunedì 06 marzo 2023 20:45 Pall. Vado (SV) IMPERIA BASKET -    
U19 lunedì 13 marzo 2023 20:00 IMPERIA BASKET Basket Cairo Maggi    
               
                 
 
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Scarpe da basket, ecco come sceglierle :

Ovviamente il design è importante, e così il prezzo

 

La scelta delle scarpe da basket non deve tenere conto unicamente dei criteri estetici e dello stile che si preferisce, ma va orientata in funzione del modo in cui si è abituati a giocare e delle caratteristiche individuali che si mettono in mostra sul playground. Ovviamente il design è importante, e così il prezzo (soprattutto in funzione del budget che si è disposti a investire), ma non bisogna dimenticare che un modello si può rivelare più appropriato rispetto a un altro a seconda dello stile di gioco, del ruolo e della posizione in campo: insomma, le prestazioni sotto le plance dipendono anche dalle calzature che si indossano.

Tanti marchi: come scoprire quello giusto?

Adidas, Nike, Reebook: sono solo alcuni dei brand più famosi in cui ci si può imbattere quando si pensa a quali  scarpe da basket  comprare. Ma pensare solo al marchio non è sufficiente: è indispensabile, infatti, valutare che tipo di giocatori si è e quali performance si desidera offrire. Per un giocatore veloce e scattante, per esempio, servono delle calzature che siano il più possibile flessibili ma, al tempo stesso, leggere, anche se caratterizzate da un supporto ottimale. Diverso è il discorso, invece, per un giocatore di potenza, che merita scarpe capaci di assicurare una notevole stabilità e con buoni cuscinetti. Per i cestisti all around, in grado di ricoprire con uguale bravura più di un ruolo, le scarpe devono garantire non solo buoni cuscinetti ma anche un supporto alle caviglie più che sufficiente.

Scarpe basse, medie o alte?

Una delle decisioni che è necessario prendere di fronte agli scaffali o davanti alla pagina di un e-commerce che vende scarpe da basket riguarda la loro altezza. Le calzature basse, per esempio, vengono utilizzate da un numero ridotto di giocatori, dal momento che pur essendo leggere non permettono alle caviglie di beneficiare del supporto di cui hanno bisogno. Con le scarpe alte, che rappresentano la scelta più comune, le caviglie beneficiano di un supporto di livello elevato: non è un caso che esse siano privilegiate dai cestisti più esplosivi e da quelli che ricoprono in campo diversi ruoli. Una soluzione a metà strada tra le scarpe alte e quelle basse, ad ogni modo, va individuata nelle scarpe medie, che sono consigliate in modo particolare a coloro che puntano sulla rapidità. A volte, infatti, le calzature alte possono rappresentare un limite dal punto di vista della rapidità dei movimenti: tale inconveniente può essere annullato con quelle medie.

L'importanza del comfort

Quello che conta, quando si prende una decisione sulle scarpe da comprare, è che si possa beneficiare del massimo del comfort: non bisogna dimenticare che tali calzature verranno impiegate non solo durante le partite, ma anche in occasione degli allenamenti. Proprio per questo motivo è indispensabile che restino morbide e che calzino nel migliore dei modi possibili. Non c'è niente di più irritante di un paio di scarpe da basket che nella zona sotto i lacci creano fastidio o disagio.

Le calzature devono essere in grado di adattarsi in modo ottimale allafisionomia dei piedi: se così non fosse, i piedi stessi non avrebbero la possibilità di mantenere una posizione stabile, e ciò si tradurrebbe in irritazioni alquanto sgradevoli per chi corre da una parte all'altra del campo. L'evoluzione della tecnologia in questo settore è costante, come dimostra l'ingresso sul mercato di materiali innovativi: basti pensare, per esempio, al Flyknit e al Primeknit, che fanno sì che le scarpe si rivelino tanto flessibili quanto leggere. Le guardie che devono essere veloci e non possono rinunciare alla mobilità possono trarre grande vantaggio da una soluzione di questo tipo, anche se ci sono ancora margini di miglioramento dal punto di vista della durabilità.

 

Non vincere… Non significa perdere

 

Non vincere… Non significa perdere

 

 

 

cortesia Daniel Horacio Agostini

Aspettavo. Sono arrivati. Puntuali.
Me lo vengono a raccontare. “Vai a vedere cosa scrivono”. “Chiedono come mai hai perso di trenta punti con i tuoi bambini di undici e dodici anni?…

“Tu cosa dici?”

E cosa dovrei dire?:

«Nello sport si vince o non si vince ma non si perde mai!» 

Dico che il principio base deve sempre essere quello di ricordare che l’obiettivo è il miglioramento e non la vittoria!

Prendo comunque spunto per ragionare su alcuni aspetti legati al modo di vivere oggi la sconfitta e la vittoria, facendo presente che la mia scelta di quest’anno è stata quella di guidare un gruppo di ragazzini che stanno imparando i primi rudimenti del basket e quindi la loro formazione passerà senza ombra di dubbio da numerose sconfitte sul campo, con scarti anche maggiori di trenta punti.

Ben vengano queste sconfitte.

In un articolo precedente ho già trattato l’argomento.

Ritengo che la sconfitta sia di capitale importanza per la formazione di un uomo.
Non risolvere il conflitto interiore che la sconfitta provoca è un grave problema che può ripercuotersi negativamente nella sfera emotiva dell’individuo.
La paura di perdere è a mio avviso più pericolosa della sconfitta vera e propria.

Chi non riesce a metabolizzare una sconfitta o chi è felice per quella altrui, se vuol rimanere a lungo nel mondo dello sport deve lavorare molto su se stesso.

Ma pensiamoci un po’ !?! Alla fine che cosa ho perso se da una partita il punteggio ha decretato un vincitore diverso da me? Ho lasciato in campo un pezzo di me stesso? Ho un peso specifico inferiore?
E’ la paura della sconfitta che deve essere vinta. Non bisogna lagnarsi  per la batosta subita.

Al giorno d’oggi i ragazzi sono spaventati, sono timorosi; sopraffatti da una timidezza eccezionale se rapportata all’importanza della prova richiesta. Un brutto voto preso che genera la paura di non riuscire ad essere promossi è innaturale.

Venire rifiutati o mollati, apre le porte alla sofferenza, annienta l’autostima, squarcia una personalità ancora in fase di costruzione. Il giudizio attinente al possesso o meno di alcune capacità viene vissuto come una considerazione che coinvolge l’interezza dell’individuo. Conseguentemente il ragazzo si sente inadatto, fuori posto, fallito. Allora può succedere che si taglino le relazioni, si abbandoni la scuola, lo sport.

Dare il giusto peso alla sconfitta, è oggi molto importante in quanto, mancando la cultura maturata dall’esperienza, essa, non viene più vissuta come opportunità per uno sviluppo psicologico, fisico, tecnico ma, paradossalmente, è la prova indiscutibile del trovarsi dalla parte sbagliata della barricata, quella dei perdenti, degli scadenti, degli incapaci.

cortesia K.M. Klemencic

Chiedersi quali siano state le cause di questo atteggiamento è necessario.
Penso che una delle ragioni della mancanza di una cultura della sconfitta sia la mancanza assoluta della cultura della vittoria.

Al di fuori dell’ambito sportivo (anche in questo campo ci sarebbe da discutere), i ragazzi sono pressati ogni giorno da un continuo bombardamento di informazioni provenienti dalla TV, i social media, la pubblicità, i reality che celebrano solo il successo. Non raccontano come raggiungerlo e sottacciono i sacrifici e le privazioni che gli autori hanno dovuto affrontare per conseguirlo. Si alimentano però le offese, gli sfottò, la mancanza di educazione, la diffamazione, la maldicenza verso l’avversario.

Facile è quindi comprendere come mai la vittoria venga vissuta come lo scopo unico del loro agire, un traguardo, drammaticamente, del tutto svincolato da analisi di natura morale: l’importante è stare sul carro dei vincitori, come ci si salga sopra non ha nessunissima importanza.

Croatia’s Grubisic Tomislav pumps his fist in the air after his team scores at the free throw line to level the score 19-19, during the boys’ preliminary basketball Group C match between Croatia and Philippines in the Singapore 2010 Youth Olympic Games (YOG) played at the *scape Youth Space in Singapore, Aug 18, 2010. Croatia won 22-19. Photo: SPH-SYOGOC/Suhaimi Abdullah " data-medium-file="https://i1.wp.com/www.robertocecchini.it/wp-content/uploads/2017/10/4903396039_e097b88bc9_b.jpg?fit=222%2C300" data-large-file="https://i1.wp.com/www.robertocecchini.it/wp-content/uploads/2017/10/4903396039_e097b88bc9_b.jpg?fit=757%2C1024" class="size-full wp-image-1091" src="https://i1.wp.com/www.robertocecchini.it/wp-content/uploads/2017/10/4903396039_e097b88bc9_b.jpg?resize=757%2C1024" alt="" srcset="https://i1.wp.com/www.robertocecchini.it/wp-content/uploads/2017/10/4903396039_e097b88bc9_b.jpg?w=757 757w, https://i1.wp.com/www.robertocecchini.it/wp-content/uploads/2017/10/4903396039_e097b88bc9_b.jpg?resize=222%2C300 222w" sizes="(max-width: 709px) 85vw, (max-width: 909px) 67vw, (max-width: 984px) 61vw, (max-width: 1362px) 45vw, 600px" width="600" height="812" />
cortesia Singapore 2010 Youth Olympic Games

D’altra parte gli adolescenti non ritrovano più in altri settori di formazione quali, ieri, potevano essere gli oratori, un tipo di insegnamento atto a rigettare la relazione che unisce il trionfo alla mancanza di etica.

La scuola (a volte) e i genitori (spesso), anche se sovente in guerra tra di loro, alla fine contribuiscono a generare lo stesso effetto, che è quello di abituare a guardare alla sconfitta non come a un episodio causato dal mancato raggiungimento di certe abilità, di un certo allenamento, di una certa maturità, ma come a una vicenda attribuibile alla responsabilità degli altri. Per loro quindi, la sconfitta deve quindi essere evitata, con qualsiasi mezzo.

Spesso, in caso di un voto insufficiente, che può dipendere così come dal non avere studiato quanto dal non avere capito bene un argomento o come utilizzare una regola o formula; così come a seguito di una sostituzione nel corso di una partita, i genitori chiedono un colloquio al professore, o l’allenatore, perché renda subito conto del suo operato e, ancor meglio, ammetta la propria colpa, riducendo o eliminando del tutto quella del figlio.

Anziché colloquiare con il ragazzo aiutandolo ad individuare gli sbagli, spronandolo a fare meglio, dando prova che il loro affetto nei suoi confronti resta comunque inalterato, affermando – al di là del voto, al di là dei minuti di gioco disputati – l’idea che si può vincere come si può perdere, ma che non è il solo risultato a determinare il valore totale di una persona.

Quando vedo i genitori che vanno alla ricerca di un colpevole, ho la netta sensazione che abbiano paura che l’insuccesso del figlio in qualche modo contamini anche la loro figura .

cortesia Marco Nedermeijer

Viviamo sulla nostra pelle migrazioni di intere squadre di giocatori che vogliono essere inclusi in società vincenti. Forse pensano che basti indossare una maglietta importante per acquisire in automatico lo status di campione. Sono contenti quando le loro corazzate stendono al tappeto il malcapitato e quando capita di perdere la colpa è sempre di un fattore estraneo a loro stessi. Quando non è colpa dell’allenatore è stato l’arbitro. Quando non si può incolpare l’avversario sleale la colpa è di qualche compagno incapace.

Mancando l’anticorpo generato dalla sconfitta il corpo si ammala.

Sono anni che da settori giovanili importanti non escono giocatori in grado di competere ad alti livelli internazionali. Esistono giocatori bellissimi da vedere, fisicamente preparati, tecnicamente formati a regola d’arte che però, alle prime sconfitte personali lasciano cadere a terra ogni speranza e si lasciano sopraffare dagli eventi.

A 13 anni sono nella selezione della propria via, a 14 del proprio paese, a 15 della propria Regione, a 16 anni selezionati per la nazionale e poi? A giocare il campionato di basso livello che mai avrebbero nemmeno immaginato poter disputare. Sogni che diventano incubi.

Manca la corazza che solo la reazione alla sconfitta può dare. Manca il callo che una volta è stato una vescica.

Non siate sorpresi se qualche volta la mia squadra perderà, siate meravigliati se da quella stessa squadra non usciranno giocatori e uomini veri. Gente che saprà giocare e vivere sempre al massimo delle proprie capacità.

Roberto Cecchini